IT-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale per informare via smartphone la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso si avvicina alla piena operatività. Con l'obiettivo di terminare il periodo di sperimentazione a febbraio 2024, tra pochi giorni partiranno i primi test del servizio su scala regionale. I primi test del sistema di allarme pubblico sono stati condotti già in occasione delle esercitazioni di protezione civile "Vulcano 2022" e "Sisma dello Stretto 2022", rispettivamente ad aprile e novembre dello scorso anno. Dalla prossima settimana verranno svolti i primi test regionali di invio del messaggio:
- 28 giugno Toscana
- 30 giugno Sardegna
- 5 luglio Sicilia
- 7 luglio Calabria
- 10 luglio Emilia-Romagna
Entro la fine del 2023 verranno effettuati i test nelle altre Regioni e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento. La fase di sperimentazione ha lo scopo di saggiare le capacità del servizio, individuare le eventuali criticità da risolvere e a migliorare il sistema, ma anche far conoscere IT-alert alla popolazione.
A cosa serve IT-alert
Allertare la popolazione in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti è lo scopo di IT-alert. Una volta operativo, consentirà di raggiungere chiunque si trovi nella zona interessata dall'emergenza o dall'evento calamitoso, purché abbia il telefono acceso e connesso alla rete mobile, fornendo informazioni sulla situazione di pericolo reale o potenziale.
Sono sei i casi per i quali potrà essere impiegato IT-alert una volta terminata la sperimentazione:
- maremoto generato da un sisma
- collasso di una grande diga
- attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli
- incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica
- incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso)
- precipitazioni intense
Da rilevare che non vengono menzionati i terremoti. Terminata la sperimentazione, IT-alert andrà a integrare le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione. "Si tratta di uno strumento potente che consente di diffondere con tempestività le prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo dando l'allarme a chi si trova nella zona interessata, ma non fornisce indicazioni rispetto all'esposizione individuale al rischio: per questo rimane fondamentale la diffusione di una cultura del rischio, attraverso la consapevolezza dell'importanza della prevenzione, della conoscenza delle caratteristiche del proprio territorio, dei comportamenti da adottare e delle buone pratiche di protezione civile", recita un comunicato stampa.
Come funziona IT-alert
Il servizio IT-alert è conforme allo standard internazionale Common Alerting Protocol (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici. Il sistema dirama un messaggio di testo a tutti i telefoni cellulari presenti e attivi nell'area geografica a rischio, associato a un segnale sonoro diverso da quello delle classiche notifiche che riceviamo ogni giorno.
In questa fase di sperimentazione è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all'invio dei messaggi IT-alert, ma come previsto la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema. Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Il cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica.
"Va tenuto presente che la tecnologia cell-broadcast presenta diversi limiti", aggiunge la nota, ricorda che "è possibile che un messaggio indirizzato a un'area possa raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori dell'area stessa (overshooting) oppure che in aree senza copertura il messaggio non venga recapitato. Inoltre, i dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o privi di campo e potrebbero non suonare se la suoneria è impostata in modalità silenziosa. In alcuni casi l'utilizzo di una vecchia versione del sistema operativo può comportare problemi nella ricezione dei messaggi IT-alert".
Ulteriori informazioni su IT-alert potete trovarle sul sito web dedicato.
Fonte: Manolo De Agostini per Hwupgrade.it