Sono 6,3 i miliardi di euro stanziati per il biennio 2024-2025 nell’ambito del piano Transizione 5.0, e da oggi sono finalmente accessibili alle imprese. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del programma promosso dal Mimit che si pone l’obiettivo di supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili supportando gli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale. La piattaforma per la prenotazione degli incentivi è attiva sul sito del Gse, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit. La pagina web, previo accesso attraverso Spid, guiderà le imprese nell’adempiere correttamente agli oneri documentali previsti dal decreto.
Uno strumento automatico che coniuga innovazione e formazione
“Transizione 5.0 sarà uno strumento di nuova politica industriale che coniuga innovazione e formazione: è il primo piano in Europa con incentivi per le due transizioni, green e digitale, insieme con la formazione dei lavoratori”, dichiara il ministro Adolfo Urso. “Il provvedimento darà un impulso significativo agli investimenti delle imprese italiane, rendendole più competitive rispetto ai nuovi scenari globali”.
Il piano si caratterizza innanzitutto per l’automatismo della misura: le imprese potranno infatti usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza alcuna istruttoria e valutazione preliminare. La sua trasversalità coinvolge inoltre tutti i tipi attività, senza distinzione di dimensione, settore e territorio ed è pertanto cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali a eccezione del credito d’imposta Transizione 4.0 e del credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (Zes) e nelle Zone Logistiche Speciali (Zls).
Sul piatto, nel complesso, ci sono quasi 13 miliardi di euro. Di questi, 6,3 miliardi provengono dal programma RePower Eu, e come detto finanzieranno il Piano Transizione 5.0. Altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0.
Gli investimenti finanziabili
Le spese agevolabili includono i beni strumentali materiali e immateriali già inclusi nel piano Transizione 4.0 e gli investimenti per gli impianti finalizzati all’autoproduzione di energia rinnovabile, oltre che le spese per la formazione su tecnologie per la gestione della twin transition (nel limite del 10% ed entro il tetto dei 300 mila euro).
Sono ammissibili al beneficio 5.0 i progetti di innovazione aventi a oggetto investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati (gli stessi riportati nell’allegato A e B del Piano Transizione 4.0) purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell’unità produttiva o 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento. A queste condizioni è possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo.
Più nello specifico, ci sono tre fasce di benefici: nella prima rientrano i progetti con riduzione dei consumi energetici nella struttura produttiva pari almeno al 3%; nella seconda, gli interventi che mirano a una diminuzione che va dal 6 al 10%; nella terza, i progetti con tagli dei consumi superiori al 10%. In base alle finalità del progetto, cambia l’intensità del credito d’imposta, che, con un’aliquota massima del 45%, è modulato in nove aliquote in funzione dell’ammontare degli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita.
Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.
Fonte: Domenico Aliperto per Corrierecomunicazioni.it
Links utili: Piano Transizione 5.0