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Chiamate truffa con numeri italiani? Scatta il blocco automatico. Cos'è lo spoofing telefonico.

01 lug, 2025 | spoofing telefonico, AGCOM, truffe telefoniche | News IT | View Counts (4) |

Quante volte è capitato di dover mettere in pausa un lavoro difficile per dover rispondere al telefono e poi rendersi conto che si è trattato dell'ennesima chiamata truffa a cui non eravamo per niente interessanti? In realtà, il fenomeno è ormai talmente presente e pressante che è strano che le istituzioni si stiano muovendo con convinzione solamente adesso ma - finalmente - sembra che qualcosa stia per accadere.

Dal prossimo 19 agosto i telefoni italiani saranno un po' più al sicuro, secondo le promesse di AGCOM. L'Autorità Garante delle comunicazioni è intervenuta con la Delibera 106/25/CONS che impone ai gestori di rete il blocco automatico di tutte le chiamate provenienti dall'estero che utilizzano, in modo illecito, numeri fissi italiani come identificativo del chiamante. Si tratta della prima fase di un intervento strutturato contro lo spoofing, tecnica utilizzata da truffatori e call center abusivi per far apparire credibile una chiamata che, in realtà, parte da un altro continente.

Lo spoofing è uno dei metodi più diffusi e pericolosi per frodare l'utente: falsificare un numero – spesso appartenente a una banca, un ente pubblico o un fornitore di servizi – permette di ottenere maggiore fiducia e aumentare le probabilità che la vittima risponda o addirittura fornisca informazioni personali. Dal 19 novembre, il blocco sarà esteso anche ai numeri mobili: le chiamate dall'estero con numero italiano verranno filtrate, salvo che il chiamante non sia effettivamente in roaming.

Le misure contro lo spoofing rappresentano un primo argine a una pratica che colpisce milioni di italiani ogni anno. Secondo i dati dell'associazione ARTE, che riunisce reseller del settore energia, sono oltre 10.000 le segnalazioni di truffe legate a chiamate camuffate solo nell'ultimo anno, con perdite medie di 150-200 euro a famiglia. Lo scenario resta complesso, ma un sistema di blocchi tecnici mirati e la maggiore consapevolezza dell'utente possono ridurre l'impatto del fenomeno.

Il provvedimento arriva dopo un lungo confronto tra AGCOM, operatori, associazioni di consumatori ed esperti del settore, riuniti in un tavolo tecnico che ha lavorato su più fronti: dalle soluzioni anti-spoofing fino alla trasparenza delle offerte mobile. Tra le novità, infatti, anche un sistema di bollini colorati per classificare le offerte 5G in base alla presenza di limiti contrattuali di velocità. Verde per le offerte senza restrizioni, giallo per velocità sopra i 20 Mbps, rosso per quelle sotto.

Il nuovo Regolamento AGCOM chiarisce inoltre in modo più preciso le informazioni che gli operatori devono pubblicare nelle offerte commerciali. Per gli utenti, questo significa maggiore possibilità di confronto e una lettura semplificata delle condizioni economiche. Viene introdotto anche un obbligo di notifica al superamento dell'80% dei Giga inclusi e un blocco automatico al 100%, riattivabile solo con esplicito consenso dell’utente.

Un ulteriore aspetto riguarda le offerte riservate a specifiche categorie di utenti, per cui è stato previsto un rafforzamento degli obblighi informativi. Infine, in caso di cessazione dei servizi, gli operatori dovranno fornire un preavviso di almeno un mese e informare sulle possibilità di cambio gestore.

Il cammino è appena iniziato, ma per la prima volta il contrasto al telemarketing selvaggio e alle frodi telefoniche si dota di strumenti tecnici concreti e di un piano regolatorio coordinato.

È anche vero che non si tratta del primo provvedimento in materia, e che i precedenti si sono rivelati quasi completamente inefficaci. Uno dei principali tentativi è stato il Registro Pubblico delle Opposizioni, attivo dal 2011 e aggiornato nel 2022, che consente ai cittadini di impedire l'utilizzo del proprio numero per finalità promozionali. Sebbene in teoria gli operatori siano obbligati a consultarlo e a rispettarne le indicazioni, nella pratica molti call center, soprattutto quelli esteri o non registrati, hanno continuato a ignorarlo.

L'AGCOM, nel tempo, ha provato a rafforzare le tutele attraverso diverse delibere mirate ad aumentare la trasparenza delle offerte e a regolare le modalità con cui vengono effettuate le chiamate commerciali, ma l'assenza di strumenti tecnici applicabili in modo sistematico ha reso questi interventi poco incisivi.

Alcuni operatori telefonici, come WindTre, hanno introdotto autonomamente filtri antispam e blocchi contro numeri palesemente inesistenti, ma si è trattato di misure isolate e insufficienti contro le pratiche più sofisticate, come quelle che utilizzano numeri reali manipolati via VoIP. Anche sul fronte normativo, pur essendoci state proposte di legge e tentativi di inasprire le sanzioni, è mancato finora un sistema centralizzato e realmente vincolante.

Per queste ragioni, le nuove misure adottate dall'AGCOM nel 2025 rappresentano un passo decisivo: non solo per l'obbligo di filtri automatici anti-spoofing imposti direttamente agli operatori, ma anche per il cambio di approccio che punta finalmente su strumenti tecnici capaci di agire in tempo reale e bloccare alla radice le chiamate truffaldine.

Fonte: Rosario Grasso per Hwupgrade.it

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