Cinque Comuni pilota sono già partiti ad usarla, altri quaranta ne stanno simulando l'adozione. Parliamo della piattaforma dell'Archivio nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile (ANSC), un progetto che di fatto estende le funzionalità dell'Anagrafe nazionale (ANPR) permettendo di produrre atti dello Stato Civile integralmente in formato digitale. Si tratta - spieda i DiTD - di un "passo significativo verso la modernizzazione e l'innovazione della PA". A compierlo sono stati per primi appunto i comuni pilota: Rosignano Marittimo, San Lazzaro di Savena, Serravalle Sesia, Tropea, Valeggio sul Mincio.
Con l’introduzione su scala nazionale dello Stato Civile digitale, gli Ufficiali dello Stato Civile potranno disporre di un sistema informatizzato, unico e centrale che renderà gli atti digitali prodotti in un Comune disponibili su tutto il territorio nazionale. Non sarà quindi più necessario recarsi presso il Comune "originario" per richiedere il rilascio di certificati o estratti. Inoltre, grazie all'integrazione dei servizi dello stato civile con ANPR, si avrà un più rapido aggiornamento dei dati anagrafici.
L'integrazione dei servizi dello Stato Civile digitale su ANPR "ha un rilievo centrale e strategico nel processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e costituisce un significativo strumento di semplificazione per i Comuni e per i cittadini", sottolinea il DiTD. Prevede, infatti, la digitalizzazione dei registri dello Stato Civile (nascita, matrimonio, unione civile, cittadinanza e morte), con conseguente "pensionamento" progressivo dei registri cartacei.
Gli atti generati nel nuovo ambiente ANSC potranno essere firmati digitalmente dai dichiaranti, qando previsto, identificandosi tramite la propria identità digitale SPID o la Carta d’identità elettronica (CIE). Comunque, per casi particolari o per chi fosse sprovvisto di una dentità digitale, sarà sempre possibile apporre la buona vecchia firma autografa.
Fonte: Impresacity.it